Segreti e lacune by Benedetta Tobagi

Segreti e lacune by Benedetta Tobagi

autore:Benedetta Tobagi [Tobagi, Benedetta]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-10-09T12:00:00+00:00


1. Governo e Servizi: piena fiducia, fino a prova contraria.

Come responsabile dei servizi, palazzo Chigi è garante della loro affidabilità democratica davanti ai cittadini. Al tempo stesso, deve difendere il proprio braccio operativo riservato dalle critiche di chi sospetta, o intuisce, il perdurare di condotte anticostituzionali indifendibili, come i depistaggi. In pratica, la Presidenza del Consiglio si spende in pubbliche affermazioni di fiducia nei confronti dei servizi segreti – almeno fino all’esplodere di un nuovo scandalo.

Prima della scoperta delle liste della P2, per esempio, esponenti di primo piano dell’esecutivo avevano pubblicamente elogiato gli apparati d’intelligence riformati. Il ministro dell’Interno Rognoni, in un’intervista a «Panorama» il 15 settembre 1980, dichiarava: «Oggi, sia da un punto di vista dei vincoli di dipendenza dal potere politico, sia dal punto di vista degli uomini che vi sono preposti, i servizi danno le maggiori garanzie di fedeltà costituzionale: sono i servizi di uno Stato democratico a difesa di uno Stato democratico»35. Negli ultimi giorni dell’anno il premier Forlani, nella relazione semestrale sui servizi segreti alle Camere, rende omaggio al prezioso contributo dell’intelligence nell’inchiesta sulla strage del 2 agosto36; appena due settimane dopo, gli uomini del “superSismi” piazzano la «valigia del depistaggio» sul rapido Taranto-Milano.

Nel 1980 l’emergenza terroristica raggiunge il suo picco: è comprensibile che il Viminale e palazzo Chigi si sentano in dovere di esprimere la massima fiducia negli apparati d’informazione e sicurezza, al fine di rassicurare l’opinione pubblica. Ma a medio e lungo termine, un simile atteggiamento ha una sorta di effetto-boomerang: le dichiarazioni istituzionali finiscono per suonare vacue, se non controproducenti, o addirittura offensive. Come scriveva Enzo Forcella, un giornalista esperto di queste vicende, in un editoriale dell’ottobre 1984, a fronte dell’ennesimo caso di smentita delle dichiarazioni governative:

Il ministro degli Interni […] sostiene che «l’epoca delle deviazioni e degli inquinamenti nei servizi segreti è chiusa definitivamente». E il ministro della Difesa […] a domanda dichiara […] «Non può aspettarsi da me una risposta diversa […]». Si capisce. Non possiamo aspettarci risposte diverse da nessuno dei ministri in carica e neppure da coloro che li hanno preceduti negli stessi incarichi. Il loro stesso ruolo li ha posti nel passato, e presumibilmente li porrà anche in futuro, in una situazione senza uscita: mentre le vicende sono in corso, proprio perché sono responsabili delle attività dei servizi debbono sposare la “verità” che essi forniscono (come è capitato allo stesso Spadolini per ben due volte a proposito del caso Cirillo): poi, una volta accertato che si tratta di una verità insostenibile, possono soltanto dire che erano stati ingannati e promettere che d’ora in poi non ci saranno piú deviazioni37.



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